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CINESTESIA – IL CINEMA MUTO SUONATO DAL VIVO (“Il Carretto Fantasma” -1921)
7 Aprile 2018 @ 21:30
| €5 - €10Event Navigation

“Il Carretto Fantasma (1921) regia di Victor Sjöström
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In collaborazione con il progetto Cinestesia di Pavia, una nuova grande iniziativa culturale di Casa di Alex!
Un appuntamento bimestrale con la riproposizione di classici del cinema muto, accompagnati dal vivo da una band di 5 elementi dalle sonorità moderne che dà nuove e inaspettate sfumature a immagini immortali.
Guardare i classici del cinema muto come si faceva in origine: con la colonna sonora suonata dal vivo.
La bellezza delle immagini, inalterata nel tempo, ritrova nuova vitalità accompagnata dalle sonorità moderne del collettivo musicale bluEsForCE
bluEsForCE
Roberto Lisi : basso
Paolo Malusardi: tastiere
Alessandro Emmi: chitarra
Claudio Sambusida: batteria
Guido Tronconi: chitarra
Direzione artistica:WIlliam Novati
https://bluesforce.bandcamp.com/releases
Il Carretto Fantasma (Victor Sjöström)
1921, SVE
Durata: 93′
Il carretto fantasma (Körkarlen; letteralmente “Il Carrettiere”) è un film del 1921 diretto da Victor Sjöström, tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice svedese Selma Lagerlöf pubblicato nel 1912. È una saga nella quale il regista-attore si cimenta in alcune sperimentazioni, come contrasti di luce, angolazioni anomale, sovraimpressioni
TRAMA
Il racconto si sviluppa su una leggenda scandinava secondo la quale le anime dei defunti sono raccolte per conto della Morte da un lugubre carrettiere fantasma che cede la sua incombenza all’anima di colui che perisce in peccato mortale allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno.
Il protagonista della storia è David Holm, un uomo ormai tubercolotico ridottosi al vagabondaggio e all’alcolismo a causa di balorde amicizie; nella notte di San SilvestroDavid viene invocato al suo capezzale dalla giovane Edit, fondatrice nel capodanno precedente del locale ricovero dell’Esercito della Salvezza, ma egli rifiuterà l’estremo appello di colei che unica gli aveva ripetutamente offerto soccorso e che gli aveva chiesto di render conto in quell’ora della propria condotta esattamente un anno prima. Il gesto disumano scatena le ire dei compagni di bevuta con i quali David si intrattiene nel cimitero cittadino e qui scoppia una rissa nella quale il protagonista viene colpito a morte.
Come previsto, sui rintocchi dell’orologio pubblico sopraggiunge il carretto fantasma guidato da Georges, amico del defunto e protagonista dell’ultimo suo aneddoto, il quale, ammettendo la propria responsabilità nell’aver dato origine alle disgrazie dell’ultima anima obbligata a raccogliere, le rammenta il suo lungo discendere nell’abiezione, il male inflitto a sua moglie e alle due figliolette un tempo adorate, l’abbandono a sé del giovane fratello (finito in carcere per aver commesso un omicidio) e soprattutto le sofferenze patite per sua colpa da Edit, della quale ignorava il sincero amore e della cui mortale consunzione si scopre responsabile, essendosi lei esposta ai germi presenti sul suo cappotto che aveva amorevolmente rammendato la notte di un anno prima.
Condotta da Georges dalla moribonda Edit, l’anima di David si strugge dai rimorsi e il suo pentimento è così profondo da ottenere la ricompensa eccezionale di poter ritornare in vita e di impedire che sua moglie, nella disperazione più cupa, ponga termine alla propria vita e a quella delle loro bambine. Nel freddo tugurio l’uomo si riconcilia con la sua donna, le cui lacrime potranno terminare di scorrere solo quando si sarà estinta completamente ogni sua sofferenza, e proferisce una preghiera pregna del suo rinsavimento: «Signore, lascia che la mia anima maturi prima che venga raccolta».