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CINESTESIA – IL CINEMA MUTO SUONATO DAL VIVO (“La Corazzata Potemkin” -1925)
20 Gennaio 2018 @ 21:30
| €5 - €10Event Navigation

Capolavoro assoluto del cinema muto. Film manifesto delle teorie del montaggio eisesteiniane. Lungi dall’essere la “cagata pazzesca” che il genio di Villaggio è comunque riuscito a farci credere che fosse, scoprirlo e rivederlo in sala sarà una sorpresa per tutti.
E…ATTENZIONE!!! DURA SOLO 68 MINUTI!
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In collaborazione con il progetto Cinestesia di Pavia, una nuova grande iniziativa culturale di Casa di Alex!
Un appuntamento trimestrale con la riproposizione di classici del cinema muto, accompagnati dal vivo da una band di 5 elementi dalle sonorità moderne che dà nuove e inaspettate sfumature a immagini immortali.
Guardare i classici del cinema muto come si faceva in origine: con la colonna sonora suonata dal vivo.
La bellezza delle immagini, inalterata nel tempo, ritrova nuova vitalità accompagnata dalle sonorità moderne del collettivo musicale bluEsForCE
bluEsForCE
Roberto Lisi : basso
Paolo Malusardi: tastiere
Alessandro Emmi: chitarra
Claudio Sambusida: batteria
Guido Tronconi: chitarra
Direzione artistica:WIlliam Novati
https://bluesforce.bandcamp.com/releases
La Corazzata Potemkin (Sergej Eizenstejn)
1925, Russia
Durata: 75′
La corazzata Potëmkin (rus. Бронено́сец «Потёмкин», Bronenosets Potyomkin ) è un film sovietico di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.
Si tratta di una delle più note e influenti opere della storia del cinema, e per i suoi valori tecnici ed estetici è generalmente ritenuto fra i migliori film di propaganda nonché una delle più compiute espressioni cinematografiche. Prodotto dal primo stabilimento del Goskino a Mosca, fu presentato il 21 dicembre 1925 al teatro Bol’šoj. La prima proiezione aperta al pubblico avvenne il 21 gennaio 1926.
Odessa 1905: a bordo dell’incrociatore Potemkin vi è un grave malessere. I marinai mal sopportano i soprusi del comandante. La situazione degenera quando il marinaio Vakulincuk dà l’esempio ai suoi compagni rifiutandosi di mangiare la carne avariata. Scatta la repressione. Viene ordinata la fucilazione di una parte dell’equipaggio, ma i soldati si rifiutano di sparare. La rivolta si propaga quando Vakulincuk viene ucciso da un ufficiale. Tutta Odessa scende in piazza, l’esercito spara su tutti, donne, vecchi e bambini. Si viene a sapere che una flotta sta puntando su Odessa. Il Potemkin esce in mare per la battaglia. Ma, ancora una volta, dalla flotta non parte nemmeno una cannonata contro i “compagni”. Questo titolo è stato considerato per lungo tempo il più importante dell’intera storia del cinema, nel quadro del suo tempo, assume un valore enorme e su molti piani. Il film venne sponsorizzato nientemeno che dallo Stato sovietico per celebrare ancora una volta la rivoluzione. Una “chiave” importante era il plot, una filosofia rivoluzionaria attribuiva a qualsiasi intreccio, alla fiction in sostanza, una funzione inutile e deteriore. Quindi bisognava attenersi alla ricostruzione esatta dei fatti. La seconda chiave è quella prettamente cinematografica: citiamo, per esempio, il famoso montaggio alla Eisenstein, che consisteva nel mostrare situazioni opposte che si articolavano fino alla loro soluzione (la folla che fugge, i cosacchi che attaccano, sequenze brevissime, fino alla folla decimata, eccetera).